3 marzo 2013

Iscrizioni online 3

H²O_2032Dalla "Nazione" del 2 marzo 2013:
"Iscrizioni on line, sette famiglie su dieci ce l'hanno fatta"
Nell'articolo si riporta la soddisfazione del ministero per l'operazione, ma poi si esaminano i dati pubblicati e non si capisce il perché di questa esultanza.
Viene voglia di dire che il ministero interpreta benignamente i dati che pubblica.
Con queste critiche all'iscrizione online, non voglio dire che il servizio non si doveva mettere in funzione, ma che con più accortezza, occorreva tenere conto di vari fattori.
Ragioniamo: 68% degli iscritti veramente online, 32% iscritti presso la scuola. Puglia e Calabria le regioni dove più alte sono state le iscrizioni presso le segreterie arrivando a circa il 53%.
  1. Il ministero esulta per i risparmi di carta ottenuti, ma il dato è falsato dallo stesso iter reale delle iscrizioni. Chiariamo. Una parte del 68% delle iscrizioni che risultano essere state fatte online dalle famiglie, in effetti sono state realizzate dalle scuole operando per conto delle famiglie. Molte segreterie, constatando, l'impossibilità o la difficoltà a connettersi dei primi giorni, hanno di fatto preso l'iscrizione su carta, trasferendola poi online, come se operasse la famiglia, in modo tale da far ricevere la email di conferma direttamente all'indirizzo dei genitori dell'alunno.
  2. Si evidenzia in modo drammatico, il "Digital Divide" di alcuni territori della nostra penisola e che, a mio parere, doveva essere meglio considerato in una operazione del genere.
  3. Nei primi giorni il servizio è rimasto quasi completamente bloccato: ripeto, forse andava diluito l'ingresso al servizio, anche magari anticipando l'inizio delle iscrizioni.
Quindi non vedo l'esultanza del ministero, che avrebbe già da tempo dovuto istituire il servizio affiancandolo nei primi tempi con la normale iscrizione. Questo avrebbe dato modo di vedere meglio i punti critici sui quali agire e avrebbe consentito alle famiglie di prendere dimestichezza con il servizio.
Dopotutto, però, occorre invece ringraziare il ministro e il ministero per aver reso palese a tutti gli italiani che aver rimandato così a lungo la "banda larga", non è stato un risparmio, ma un danno economico! Ma che "spending review"!
Il governo uscente di cui il ministro fa parte "ha risparmiato" azzerando gli investimenti sull'ammodernamento e l'aggiornamento delle reti dati e poi vuole risparmiare utilizzando le stesse reti, che, strano, non ci sono o sono inadeguate!
Incompetenza, miopia?

Sono Sfaticato e mi voglio riposare.