Nella scuola media, o scusate, scuola secondaria di primo grado, il rapporto tra insegnanti maschi e femmine è sperequato.
Noi maschi, siamo molti di meno. Nel nostro istituto vi sono intere sezioni senza neanche un uomo.
Non mi lamento, quasi mai, per questo.
Certe volte non vedo più il motivo di non "portare avanti un'istanza per l'attuazione delle quote celesti" nella scuola e in altri ambienti lavorativi.
Mi presento come un tipo particolare: sono grasso e completamente rasato e mi diverto a tagliarmi in maniera diversa una barbetta rada e "sale e pepe". Detta così sembra più elegante che grigia!
Queste le premesse, ora i fatti.
Da quando insegno ci sono sempre alunni, in genere delle prime classi, che usano "maestrA" e se va bene "professoreSSA".
Non mi offendo assolutamente, li capisco; molto spesso anch'io, per la mia distrazione, faccio delle "magre" ridicole.
Di solito coinvolgo la classe in un momento di ilarità, fissando il distratto, senza rispondere e passandomi più volte la mano sulla testa rasata o accarezzando e pettinando voluttuosamente la barba, finché qualcuno si accorge dell'errore ed inizia a ridere coinvolgendo gli altri.
Se l'espressione interrogativa che sale sul viso dell'alunno, non scompare e neanche la classe reagisce, allora, come per esplicitare un pensiero improvviso, mi rivolgo alla classe dicendo: "Certo che come professoreSSA sono molto bruttA, non ho i capelli, ma in compenso ho la barba!".
La risata generale è garantita, mi scuso sempre con l'alunno, e spiego che è un errore più che naturale, e così si va avanti dopo una piccola pausa di rilassamento.
Però, una volta è saltato fuori un appellativo che mai mi sarei aspettato.
Non l'ho corretto, esprimeva un affetto nei miei confronti, più che rispetto.
Mi ha colto di sorpresa, mi ha commosso.
Non so come, ma per fortuna non era stato captato bene da altri compagni e sono riuscito a tenerlo segreto.
Solo per me.
Un alunno, come ci diciamo noi prof, in difficoltà, più piccolo di età e di corporatura, timido e sempre impacciato, distratto tanto da non sentire la campanella della ricreazione, si avvicina alla cattedra e fa:
"Mamma, posso andare in bagno?"
Sono sfaticato e mi voglio riposare!
27 febbraio 2013
18 febbraio 2013
Consigli sulla sicurezza in rete
Ribadisco alcuni consigli per la sicurezza di chi naviga sul web grazie anche a ciò che riporta Google.
Da alcuni giorni si è celebrato il "Safer Internet Day 2013", il giorno dedicato alla sicurezza dei ragazzi in rete.
Seguire poche regole già consente di non essere presi di mira da cyberbulli e di non danneggiare la propria immagine e la propria sicurezza.
Questi consigli non sono utili solo ai ragazzi, frequentatori abituali della rete, ma anche ai più "grandini" che magari hanno poca dimestichezza con certe procedure.
Meditiamo gente, meditiamo...
Quando siete connessi in rete dovreste figurarvi come in mezzo ad una piazza; se non siete geek siete BENDATI, chi passa per la piazza sa cosa state facendo.
Sono sfaticato e mi voglio riposare!
Da alcuni giorni si è celebrato il "Safer Internet Day 2013", il giorno dedicato alla sicurezza dei ragazzi in rete.
Seguire poche regole già consente di non essere presi di mira da cyberbulli e di non danneggiare la propria immagine e la propria sicurezza.
Questi consigli non sono utili solo ai ragazzi, frequentatori abituali della rete, ma anche ai più "grandini" che magari hanno poca dimestichezza con certe procedure.
Meditiamo gente, meditiamo...
- Utilizzare un antivirus e un firewall
- Aggiornare costantemente sistemi operativi, browser, client di social network, software di lettura di contenuti trasmessi in rete per tutti i dispositivi che si utilizzano per accedere a internet
- Installare software solo da fonti attendibili (siti originali delle software house o organizzazioni open che pubblicano l'applicativo)
- Prestare particolare attenzione alle registrazioni on-line, verificando che l’indirizzo web inizi con https://. (la s indica che la connessione al sito è più sicura perché crittografata)
- Leggere i CONTRATTI che si sottoscrivono e sopratutto le impostazioni di privacy e sicurezza
- Utilizzare una password lunga, composta da numeri, lettere e simboli, differente per ognuno dei tuoi account (non usare mai la stessa password per il conto bancario e l’email)
- Non inviare mai la password via email e non condividerla con altri, nemmeno gli amici più intimi
- Impostare le opzioni di ripristino della password e mantenerle sempre aggiornate
- Per il ripristino di password, non scegliere come risposta informazioni rese pubbliche su social network, o tramite mail (sarebbero facilmente ricavabili)
- Essere consapevole della propria reputazione digitale: riflettere con attenzione prima di pubblicare contenuti imbarazzanti, dannosi o inappropriati
- Personalizzare le modalità di condivisione dei contenuti
- Non rispondere a email o messaggi di chat che richiedono dati personali, password o numero di carta di credito
- Segnalare i contenuti che possano essere inappropriati o illegali (Immagini di minori, immagini o video di violenza...)
- In un ambiente pubblico o quando vi sono altre persone prima di allontanarsi dal computer bloccare sempre lo schermo ( é possibile impostare tutti i dispositivi in modo che si blocchino automaticamente dopo poco che non vengano usati)
Quando siete connessi in rete dovreste figurarvi come in mezzo ad una piazza; se non siete geek siete BENDATI, chi passa per la piazza sa cosa state facendo.
Sono sfaticato e mi voglio riposare!
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